Il digitale ha rappresentato per le imprese uno degli strumenti più utili per superare il momento di difficoltà dovuto alle conseguenze del Covid-19.
Si stima che, a livello globale, il 71% delle PMI sia sopravvissuto alla pandemia grazie alla digitalizzazione. La “rivoluzione digitale” innescata dalla pandemia è destinata a produrre anche effetti positivi a lungo termine. In Italia una piccola e media impresa su tre prevede che i propri dipendenti si adattino a una modalità di lavoro ibrida, dividendo il proprio tempo tra ufficio e remote working.
In tale contesto si inserisce il microcredito che tra i tanti obiettivi ha anche quello di colmare il gap esistente tra le reali competenze digitali dei micro-operatori economici e le esigenze di digitalizzazione diffusa oggi richieste dal mercato, aiutando i microimprenditori a raggiungere quei requisiti minimi di digitalizzazione necessari per operare efficacemente sul mercato stesso.
In conclusione, l’esperienza, la competenza e, soprattutto, la sensibilità di chi guida questo delicato momento di passaggio sono gli strumenti necessari ad evitare che la transizione non lasci dietro di sè nessuno e che sia un momento di crescita e sviluppo da agire e non da subire per ciascuno.
Fabio D’Amora