Non c’è niente da fare. In pace e in guerra, in salute e in malattia, in Italia sono sempre i giovani a pagare il prezzo più salato di qualunque cosa.
Persino la pandemia causata dal Coronavirus per quanto colpisca maggiormente le persone più anziane, finisce per essere un colpo mortale alle speranze di futuro dei giovani italiani. Sia a causa degli effetti economici che produce, sia, soprattutto a causa delle scelte politiche di chi governa l’emergenza. Il debito pubblico salirà a livelli senza precedenti dall’ultimo dopoguerra.
Il costo del Decreto “Cura Italia” sarà infatti finanziato attraverso l’emissione di nuovo debito pubblico, di gran lunga superiore a quello previsto dal documento di programmazione economica e finanziaria. Debito che tra dieci, venti e trent’anni sarà ripagato da nuove tasse e nuovi tagli alla scuola, alla sanità, alle future pensioni, che impoveriranno ulteriormente gli adulti di domani.
Oggi occorre rimboccarsi le maniche proteggersi dal virus ma continuare a lavorare, perchè un ennesima chiusura forzata sarebbe non solo la morte di tante piccole attività avviate da poco, ma anche la distruzione di tanti sogni dei giovani, i quali scoraggiati dallo scenario economico potrebbero decidere di non intraprendere più il progetto che sognavano di avviare.
Fabio D’Amora