L’aspirante imprenditore si reca in una delle filiali delle banche convenzionate per chiedere informazioni ed esporre il proprio progetto, quindi, viene assegnato ad un tutor, un esperto formato dall’Ente Nazionale Microcredito, ed iscritto nell’elenco tenuto dall’Ente, ai sensi della legge 225/2016, in grado di offrire quei servizi obbligatori che rendono il microcredito un’attività win-win.
In questo caso il tutor aiuta la persona a sviluppare l’idea con la compilazione del business plan che verrà presentato all’istituto di credito per il finanziamento. Se l’istituto di credito ritiene accettabile la domanda attiva le procedure per la richiesta di garanzia presso il fondo nazionale e quindi apre la linea di credito. Da questo momento potrà cominciare la sua attività o altrimenti continuarla se si tratta di un’attività già esistente. Dopo un anno dalla concessione del prestito, il tutor farà una relazione per il monitoraggio dell’azienda. Dalle statistiche effettuate è il mondo della ristorazione a farla da padrona per i microcrediti erogati : bar, gelaterie, piccoli punti di ristoro sono sicuramente di tendenza e sono attività finanziabili e finanziate. Tuttavia non dobbiamo pensare che il microcredito sia uno strumento valido solo per il finanziamento di attività tradizionali ed a basso valore aggiunto.
Al contrario, ricorrono al microcredito anche giovani laureati a pieni voti che intendono avviare start-up a contenuto innovativo o nuove attività e mestieri che presuppongono un importante Know-how. Questo strumento può essere utilizzato da chiunque, da giovani, donne o da disoccupati, anche come alternativa alla cassa integrazione, il microcredito è un vero strumento di welfare.
Tra i settori su cui puntare soprattutto nel mezzogiorno, sono sicuramente il turismo e la tutela della biodiversità come nuova prospettiva per la valorizzazione del mondo agricolo. La più grande ricchezza del nostro meridione deriva proprio dalla sua conformazione geografica che lo rende attrattivo per gli investimenti e quindi utile allo sviluppo di nuove imprenditorialità.
Per tutti coloro, quindi, che hanno un’idea e che non sono bancabili, il microcredito diventa l’unica alternativa possibile per fare impresa anche grazie al forte sistema di tutoraggio che, responsabilizzando il soggetto richiedente, ne accresce anche la capacità di restituzione.
Fabio D’Amora