L’Italia da circa metà marzo 2020 sta affrontando la più grande sfida mai vista nella storia. Sfida umanitaria, sfida di fiducia, di impegno, ma la sfida più grande, una sfida di sopravvivenza, la stanno affrontando le nostre piccole aziende. Artigiani, commercianti e piccoli imprenditori. Persone che per la seconda volta nel corso di quest’anno, per motivi giustamente di contenimento della pandemia, si sono trovati costretti a chiudere nuovamente le loro attività.
Ma c’è un aspetto di questa crisi che ad oggi chi ci governa forse non l’ha percepito ancora, questa crisi è diventata in poco tempo una crisi di domanda, domanda che nelle ultime settimane si è quasi azzerata, tutto questo sta portando le nostre imprese, anche quelle poche che possono restare aperte con i nuovi provvedimenti adottati dal Governo, a soffrire una crisi di liquidità senza precedenti.
Allo stato attuale, le misure economiche introdotte da parte dello Stato sembrano poter dare ossigeno alle imprese, ma occorrono provvedimenti volti a far si che queste imprese non siano costrette a chiudere non appena usciremo dall’ennesimo lockdown.
In attesa che il Governo possa varare provvedimenti di sostegno economico per evitare il fallimento delle PMI è necessario che queste ultime attuino una strategia interna di sopravvivenza.
Per questo motivo ho pensato di riassumere dieci azioni/strategie che potrebbero essere utili per evitare di dover chiudere definitivamente :
- Elabora un piano finanziario a medio termine, con scenari di riduzione del fatturato
- La liquidità diventa priorità : punta sui prodotti più redditizi e sui clienti meno rischiosi
- Fate un piano rigoroso di analisi e riduzione di costi generali: grasso che cola ne abbiamo ?
- Verificare se nell’attivo fisso ci sono beni non necessari per l’impresa e utili a fare cassa straordinaria.
- Utilizzate tutti gli strumenti di finanza agevolata
Resta da comprendere come ogni sfida potrà essere valorizzata e assorbita, pur con fatica, oppure diventare una crisi terminabile. La parola alle imprese
Fabio D’Amora