Ora che il peggio sembra essere passato, guardando al domani non si può non fare i conti con il forte impatto che il Covid-19 sta avendo sull’economia italiana, tanto che si parla di una crisi senza precedenti.
L’ultima crisi (2008-2012) è stata superata con misure straordinarie di politica monetaria. Ridotto il concetto in estrema sintesi : le banche centrali hanno immesso una quantità esagerata di denaro nel sistema finanziario.
E’ ormai lampante che queste misure non sono più sufficienti.
Quello che il Governo dovrebbe fare è mettere soldi direttamente in mano alle imprese ed alle persone. A titolo di esempio, le banche centrali potrebbero istituire una contabilità bancaria separata per tutte le banche, nella quale confluirebbero una serie di operazioni di stimolo economico reale (ad esempio, le rate non pagate dei mutui per chi ha perso il lavoro) le cui perdite sarebbero automaticamente coperte dalla liquidità delle banche centrali.
Il dato di fondo è che questa volta i soldi dovranno finire nelle mani dei cittadini ed imprese e non alle istituzioni finanziarie per comprare titoli. Se questo scenario si realizzerà ovviamente genererà inflazione.
La gestione dell’inflazione, affinchè salga ma non vada fuori controllo, sarà il tema dei prossimi anni. Attendiamo con ansia il decreto “semplificazione” annunciato dal Presidente del Consiglio, per far ripartire nuovamente il sistema economico.
Non gli chiediamo di fare come Enrico Mattei che negli anni cinquanta, occupava di notte i comuni con una squadra di partigiani-operai, sventrava le strade, collocava i tubi del metano. Era un’altra Italia, d’esempio all’Europa e al mondo.
Oggi, impariamo almeno a fare le cose normali, e facciamole presto.
Fabio D’Amora