L’economia non si accende e spegne come una lampadina, per questo motivo uno dei rischi è che la pandemia si trasformi in carestia.
Le misure sul credito alle imprese appena introdotte dal decreto liquidità, al di là delle valutazioni di merito, sono destinate a produrre effetti reali per le imprese in tempi troppo incerti e prevedibilmente non brevi : se tutto andrà bene le imprese potranno vedere nuova liquidità nelle proprie casse non prima dell’estate.
Come nelle fasi posteriori agli eventi bellici, anche per il post pandemia è ipotizzabile uno scenario di forte ripresa economica, i cui tempi e intensità dipenderanno però dall’ampiezza e distribuzione delle imprese che saranno riuscite a ristrutturarsi, dalla disponibilità reddituale dei consumatori. dall’elasticità della domanda e, non ultimo dallo stato di prostrazione accumulato. Entrando nel tecnico, il decreto prevede che la Garanzia 100% automatica, previa autorizzazione della commissione europea per i finanziamenti alle imprese danneggiate da Covid-19 avrà le seguenti caratteristiche :
- Durata massima 72 mesi
- Importo massimo 25.000€ e comunque non superiore al 25% dell’ultimo fatturato ufficiale, per start-up vale autocertificazione
- Tasso agevolato
- Delibera con sola verifica dei requisiti formali. Per erogare il prestito non sarà necessaria la conferma della garanzia da parte di MCC (Gestore del fondo centrale).
Una riflessione da fare sul D.L. è che quando si verificano eventi straordinari di grande portata si generano per lo più diverse conseguenze. Quella umanitaria e quella economica di distribuzione di ricchezza e di strutture produttive. A queste ultime si cerca di dare sollievo con contribuzioni a fondo perduto nella misura dell’entità delle spese per la ricostruzione. La nostra ripresa economica sarà sostenuta per lo più da finanziamenti agevolati.
In realtà ci si attendeva che una parte dei danni economici subiti venisse ristorata con contributi a fondo perduto, per poter far ripartire il motore dell’economia senza far fare altri debiti alle imprese, in quanto essendo finanziamenti agevolati vanno sempre restituiti, il che genera un debito sulle spalle dell’impresa.
L’auspicio è che con queste misure anche se discutibili si riesca a salvare il maggior numero delle imprese italiane.
Fabio D’Amora