Quanto incide il credito al femminile sul sistema paese.
Le donne sono più affidabili nel processo di restituzione del credito e per questo sono diventate la base da cui si è sviluppata l’idea di Microcredito di Muhammad Yunus.
Nei Paesi in via di sviluppo questo strumento ha permesso un grande balzo in avanti nella eguaglianza di genere e nella lotta all’estrema povertà per cui le Nazioni Unite hanno deciso di istituire l’anno internazionale del Microcredito nel lontano 2005. L’Italia ha raccolto la sfida credendo nel microcredito e nella microfinanza come possibilità di superamento di tutte le forme di esclusione sociale e finanziaria. Tra queste quella che riguarda proprio l’accesso al credito delle donne. Si perché nel mondo sviluppato, in occidente la condizione della donna specie in ambito economico, relativamente all’avviamento e alla gestione di un’impresa, è ancora subalterna a delle figure familiari e maschili.
Con l’esperienza maturata negli anni l’Ente Nazionale per il Microcredito ha rilevato notevoli criticità nell’ambito dell’autoimpiego femminile e, allo stesso tempo, ha sostenuto programmi di supporto e promozione della cultura microfinanziaria in rosa.
I dati in possesso dell’ENM dimostrano che il 43,44% dei finanziamenti è stato concesso a richieste pervenute da microimprese femminili (884 finanziamenti concessi). Le microimprese femminili finanziate sono ditte individuali o liberi professionisti nel 63,24% dei casi; seguono le società a responsabilità limitata semplificata con il 29,98% dei microcrediti erogati ed in misura molto contenuta le altre forme giuridiche ammissibili al Microcredito.
Un dato confortante per alcuni versi, in riferimento all’utilizzo di uno strumento che non ha vincoli di età e soprattutto è concesso senza garanzie reali, ma insufficiente per le potenzialità che potrebbe sviluppare in termini di impresa e possibilità di impiego..
La sfida che l’Ente Nazionale per il Microcredito si è posta per i prossimi anni è quella di cooperare a vario titolo con le fondazioni e gli enti, che si occupano di promuovere l’educazione finanziaria femminile e sostenere, attraverso gli strumenti della microfinanza, tutte quelle attività che possono aiutare le donne a uscire dalla fascia di povertà assoluta, a creare un’attività d’impresa, a frequentare corsi di educazione finanziaria come quelli creati dal ministero del lavoro e Anpal come Yes I start Up, progetto di cui, l’ENM è partener. Battere la disuguaglianza di genere e sostenere le donne con le loro idee è una delle prime mission dell’ENM e continua ad essere uno dei canali più forti a sostegno delle attività che l’Ente propone per l’autoimprenditorialità.
Nei Paesi in via di sviluppo questo strumento ha permesso un grande balzo in avanti nella eguaglianza di genere e nella lotta all’estrema povertà per cui le Nazioni Unite hanno deciso di istituire l’anno internazionale del Microcredito nel lontano 2005. L’Italia ha raccolto la sfida credendo nel microcredito e nella microfinanza come possibilità di superamento di tutte le forme di esclusione sociale e finanziaria. Tra queste quella che riguarda proprio l’accesso al credito delle donne. Si perché nel mondo sviluppato, in occidente la condizione della donna specie in ambito economico, relativamente all’avviamento e alla gestione di un’impresa, è ancora subalterna a delle figure familiari e maschili.
Con l’esperienza maturata negli anni l’Ente Nazionale per il Microcredito ha rilevato notevoli criticità nell’ambito dell’autoimpiego femminile e, allo stesso tempo, ha sostenuto programmi di supporto e promozione della cultura microfinanziaria in rosa.
I dati in possesso dell’ENM dimostrano che il 43,44% dei finanziamenti è stato concesso a richieste pervenute da microimprese femminili (884 finanziamenti concessi). Le microimprese femminili finanziate sono ditte individuali o liberi professionisti nel 63,24% dei casi; seguono le società a responsabilità limitata semplificata con il 29,98% dei microcrediti erogati ed in misura molto contenuta le altre forme giuridiche ammissibili al Microcredito.
Un dato confortante per alcuni versi, in riferimento all’utilizzo di uno strumento che non ha vincoli di età e soprattutto è concesso senza garanzie reali, ma insufficiente per le potenzialità che potrebbe sviluppare in termini di impresa e possibilità di impiego..
La sfida che l’Ente Nazionale per il Microcredito si è posta per i prossimi anni è quella di cooperare a vario titolo con le fondazioni e gli enti, che si occupano di promuovere l’educazione finanziaria femminile e sostenere, attraverso gli strumenti della microfinanza, tutte quelle attività che possono aiutare le donne a uscire dalla fascia di povertà assoluta, a creare un’attività d’impresa, a frequentare corsi di educazione finanziaria come quelli creati dal ministero del lavoro e Anpal come Yes I start Up, progetto di cui, l’ENM è partener. Battere la disuguaglianza di genere e sostenere le donne con le loro idee è una delle prime mission dell’ENM e continua ad essere uno dei canali più forti a sostegno delle attività che l’Ente propone per l’autoimprenditorialità.